Un momento dell'incontro con il Sindaco per il nuovo canile |
Come molti sanno, a Francavilla,
nei primi giorni di dicembre 2013, a seguito delle abbondanti piogge cadute in quei
giorni, si è verificata una frana che ha letteralmente distrutto il canile
comunale, ubicato in contrada Vallemerlo, su di un pendio scosceso e dunque in
condizioni di chiara pericolosità.
Solo grazie al lavoro dei
volontari della LNDC ed al prezioso aiuto di tanti cittadini, sono stati
sistemati i circa settanta cani presenti nel canile, mediante stalli temporanei
presso abitazioni private.
Da allora, la sezione locale
della LNDC ha chiesto insistentemente al Sindaco del Comune di Francavilla al
Mare Antonio Luciani di attivarsi per provvedere alla ricostruzione del canile, sulla scorta
dell’art. 5 della L. 281/91 che stabilisce che “i Comuni provvedono al risanamento dei canili comunali esistenti e
costruiscono rifugi per i cani nel rispetto dei criteri stabiliti con legge
regionale (nel nostro caso si tratta della Legge Regione Abruzzo n.
47/2013) e avvalendosi dei contributi
destinati a tale finalità dalla Regione”.
Per fronteggiare l’emergenza, è
stata inizialmente individuata dall’amministrazione una struttura di proprietà
della ASL sita in Lanciano alla contrada Villa Martelli, dove sono stati
ospitati, fino all’8 settembre di quest’anno, i 67 cani che erano presenti nel
canile, di proprietà del Comune di Francavilla al Mare, cani di cui hanno
continuato a prendersi cura i volontari dalla Lega Nazionale per la Difesa del
Cane, nonostante gli aggravi di spese per la lontananza degli animali.
Purtroppo la predetta struttura
si è rivelata inadeguata, per cui l’8 settembre 2014, d’intesa con
l’amministrazione comunale di Francavilla, i predetti cani sono stati in parte
nuovamente consegnati a cittadini volontari, che li hanno temporaneamente presi
in stallo presso le loro case, ed in parte sono stati sistemati presso vicini
rifugi, sempre gestiti da associazioni protezioniste.
Si sono dunque fatte sempre più
pressanti le richieste di costruzione di un nuovo canile al Sindaco di
Francavilla, e questo ha portato all’approvazione, con delibera di giunta n.
327/14, del progetto preliminare per la realizzazione del nuovo canile comunale
in contrada Castelvecchio.
Il luogo è molto isolato, anche
se vi sono alcune abitazioni, per alcune delle quali è stata segnalata una
distanza di poco inferiore a quella di 300 metri prevista dalla normativa
vigente, ma tale minima divergenza dalle previsioni normative non sembra
destare problemi, essendo stato riferito un parere positivo da parte degli
uffici veterinari che dovrebbero assentire il progetto. Le legge non prevede
particolari disposizioni sulle opere di urbanizzazione o sulle
insonorizzazioni, per cui è chiaro che si dovranno rispettare in ogni caso le
normative ambientali ed i limiti per le immissioni rumorose.
Il costo dell’opera è quello
ordinario per la realizzazione del canile, per il quale si devono reperire le
risorse, anche con i finanziamenti regionali.
La gestione del problema del
randagismo viene sempre considerata come una delle ultime cose di cui occuparsi,
e solo quando poi si verificano problemi che allertano l’opinione pubblica, si
scatenano campagne di solidarietà, che durano finché non si spengono i
riflettori dei mezzi d’informazione.
Nessuno considera che, se si
seguono le indicazioni scritte nelle nostre leggi, che sono tra le più avanzate
d’Europa, e che incentivano le sterilizzazioni e le adozioni dei cani, i primi
a beneficiarne, oltre agli stessi animali, sono proprio le amministrazioni
pubbliche, che risparmierebbero molti soldi normalmente destinati alla gestione
dei cani nei canili!
Ma, per favorire queste buone
pratiche (sterilizzazioni e soprattutto adozioni) è fondamentale disporre non
solo di volontari premurosi e competenti, come quelli di cui dispone la LNDC,
ma anche di strutture adeguate.
I canili non devono essere delle
baracche ai margini della vita cittadina, ma luoghi dove si possono trascorrere
momenti piacevoli alla ricerca di cani da adottare. In molte città del nord
Italia stanno nascendo veri e propri canili-parco, dove si possono organizzare anche
eventi didattici con le scolaresche per insegnare il corretto rapporto con gli
animali, e dove gli animali vengono persino utilizzati per scopi terapeutici o
di risocializzazione. Un canile può essere un’occasione di guadagno per le
amministrazioni, e non solo una spesa, e questo cambio di visione è
fondamentale per adeguarci agli standard delle città del nord Italia e del nord
Europa.
Nessun commento:
Posta un commento