sabato 23 novembre 2013

La strada giusta: assemblea SEL a Francavilla al Mare - 20/11/2013

Abbiamo organizzato questo incontro in un momento storico in cui la politica, a tutti i livelli, ha raggiunto il livello più basso di consenso e di credibilità che io ricordi.
Io stesso faccio fatica a seguire i soliti talk show politici, con le stesse facce e gli stessi argomenti triti e ritriti, i siparietti con il gioco delle parti per cui, a seconda delle convenienze, quello che andava bene prima non va bene dopo, e viceversa. Davvero preferisco cambiare canale, e al posto di Omnibus o Ballarò mettere piuttosto Radio Capital e vedermi i video dei successi musicali degli anni ‘70 e ‘80 legati a tanti bei ricordi personali.
Certo, continuo a condividere la visione politica di SEL. Ci sono state forse mosse sbagliate, ma parlare col senno di poi è facile. Se si vuole costruire una proposta di governo, con il PD bisogna farci i conti, ma il nostro ruolo certamente non può essere quello di chi va semplicemente a rimorchio del maggiore partito di centrosinistra, e ora continuiamo a dare questa impressione pur essendo non al governo ma all’opposizione.
Ritengo che SEL debba recuperare lo smalto che la proposta di Nichi Vendola aveva al tempo delle Fabbriche, recuperando il legame stretto che aveva con i movimenti civici ed offrendo qualcosa di più di formule abusate nei luoghi comuni del linguaggio politico. Si tratta di offrire, in modo ambizioso, una vera e propria filosofia di vita e di lotta per il cambiamento, perché noi ce lo possiamo permettere, e la sfida sta nel riuscire finalmente a essere compresi.
Parliamo di contenuti: questo è il punto cruciale di un assemblea come questa, in cui abbiamo chiesto di incontrare i cittadini, le associazioni, i comitati, i movimenti: cioè tutte le forze che riempiono proprio di contenuti le loro battaglie: a Francavilla con il comitato per la salvaguardia dei tigli o con i movimenti contro la petrolizzazione della nostra costa, così come in altri posti d’Italia si sono formati i movimenti NO TAV in val di Susa o contro le grandi navi nella laguna di Venezia.
Il compito di un partito politico come SEL è quello di fornire un orizzonte culturale all’interno del quale questi movimenti possano collocarsi, perché solo questa può essere la nostra forza.
Noi stessi dobbiamo renderci conto che c’è una vera e propria filosofia, che è anche una filosofia di vita, dietro formule come quella della “riconversione ecologica dell’economia” che è stato anche lo slogan della Conferenza Ecologica Nazionale alla quale ho partecipato alcune settimane fa a Roma.
Si tratta di rendersi conto che alcune analisi della sinistra storica sono inadeguate a decifrare i problemi moderni.
Innanzi tutto non ha più senso parlare di lotte sindacali contro dei datori di lavoro che sono anch’essi messi in ginocchio da un sistema in cui il “nemico da combattere” si trova più in alto, nel mondo delle multinazionali e delle lobby di potere che sono la nuova Bastiglia da espugnare.
Bisogna poi rendersi conto, finalmente, che i temi delle politiche del lavoro e della solidarietà si intrecciano indissolubilmente con le esigenze del corretto rapporto con la natura e gli esseri viventi, per cui è proprio la questione ecologica ad aprire straordinarie opportunità di uscita dalla crisi.
Si tratta di riscoprire gli scritti di Alexander Langer o di Jacques Delors, che già nel Libro Bianco del ’93 aveva individuato che vi era un problema di scarto tra aumento incessante dell’offerta di beni e la diminuzione dei tempi di produzione, con conseguente perdita di lavoro e diminuzione della domanda, fronteggiata, piuttososto che con politiche di riduzione degli orari di lavoro e di redistribuzione della ricchezza, con il ricorso all’indebitamento, che ha portato al sopravvento della finanza a discapito dell’economia reale, con le conseguenze che conosciamo tutti.
Da questa crisi usciamo solo spostando gli investimenti verso politiche di ben vivere collettivo, dall’energia rinnovabile alla mobilità sostenibile, dalla riqualificazione urbana all’agricoltura pulita.
L’agricoltura è un settore fondamentale per la nostra economia, e ci sono progetti che si stanno approntando per recuperare le terre incolte e metterle a disposizione di cooperative di agricoltori e destinarle a coltivazioni biologiche. Alcuni giorni fa ho anche visitato un innovativo centro di produzione di canapa da destinare ai più svariati usi, dall’edilizia al tessile, sviluppando politiche di sostenibilità ambientale.

Si tratta di temi di dimensioni globali, ma che riverberano i loro effetti in modo concreto a livello locale, come evidenziano proprio questi comitati e movimenti con la cui azione un movimento politico come SEL, per le ragioni filosofiche di cui parlo, deve muoversi in stretta interconnessione, per costruire, in sintonia con i movimenti ed i territori,  un’idea alternativa di città e di società.

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