Tra le tante scorrettezze che alcuni fanno in politica, quella che ritengo particolarmente fastidiosa consiste nel prendere alcune parole di una frase pronunciata da chi si vuole a tutti i costi contestare, estrapolarla dal contesto in cui è stata detta e travisarne totalmente il significato.
Facciamo un esempio: negli ultimi giorni è stata montata una polemica, al grido di “il re è nudo”, per veicolare il messaggio che il sindaco Luciani, se rieletto, cementificherà la collina. La frase del sindaco che è stata fatta circolare è la seguente: “abbiamo una zona collinare in cui ci sono ancora margini da sfruttare”.
Leggiamo ora, una stralcio più ampio dell’intervista a Luciani pubblicata sull’ultimo numero de La Torre da cui è tratta quella frase: “L’altro tema che la prossima amministrazione dovrà risolvere – dice Luciani - riguarda il Piano regolatore. In questo ambito non abbiamo fatto molto finora, ma è stata una scelta dettata dalla volontà di non coprire il territorio con altro cemento. Si è costruito poco e lo abbiamo fortemente voluto. Abbiamo fermato quel processo di francavillizzazione esistente dagli anni ’60 mentre abbiamo preferito lavorare sulla riqualificazione dei volumi esistenti. Penso però che un’amministrazione virtuosa si debba dotare di strumenti idonei a raggiungere questi obiettivi. Vorrei, per esempio, che ora si puntasse alla delocalizzazione dei volumi. Abbiamo una fascia costiera antropizzata e una zona collinare in cui ci sono ancora margini da sfruttare. Non possiamo aggiungere altri volumi, ma possiamo adoperarci affinchè questi volumi vengano delocalizzati, cosa che porterebbe un duplice beneficio: una migliore distribuzione del territorio e una vivibilità generale della città”.
Dunque, la proposta lanciata da Luciani in questa intervista riguarda un argomento specifico – tutto da discutere – e cioè la delocalizzazione dei volumi, che consiste, in sostanza, nel decidere di abbattere delle case costruite in zone da tutelare, tipo quelle costruite sulla spiaggia dove viene impedita persino la vista del mare, per farle ricostruire in aree compatibili con la destinazione d’uso dell’immobile demolito, come previsto dalle vigenti leggi per la rigenerazione urbana.
Il punto ora non è se questa proposta sia giusta o sbagliata, perché, come detto, se ne potrà discutere avendo come stella polare di ogni valutazione la sostenibilità ambientale delle scelte da fare. Il punto è che è stato veicolato un messaggio del tutto fuorviante rispetto alla reale proposta lanciata dal sindaco, e questo è uno dei tanti esempi del modo di fare politica che non mi piace, e che non porta alcun contributo di idee per il miglioramento della nostra città.
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